PERCHE’ DIRE “NO” AI BAMBINI
Noi mamme dovremmo imparare a dire un po’ più di NO ai nostri cuccioli. Certo è più facile accontentarli sempre, vederli sorridenti e compiaciuti, ma facciamo davvero il loro bene??
Cerchiamo un attimo di pensare a noi e alle nostre esperienze: quanti NO abbiamo ricevuto? Quante porte in faccia? Quante delusioni? Ecco, ora immaginiamo un bambino che non conosce la parola NO fino all’età scolare quando questa arriva da ogni dove e lo prende alla sprovvista provocando in lui grandi frustrazioni e rabbia che non riesce a gestire (perché nessuno gliel’ha mai insegnato).
Ecco allora iniziamo fin da piccoli a fargli capire che esistono tantissime emozioni tra le quali la rabbia e la tristezza introducendo qualche NO ogni tanto (quando lo riteniamo necessario ovviamente).
Classico scenario al quale assisto ogni giorno:”Mamma posso andare sui giochi?” “NO dobbiamo andare a fare la spesa”…..bene ha detto NO…che meraviglia!…..ma poi inesorabilmente accade:”Dai mamma 2 scivoli!” “Va bene ma che siano 2 eh..!”. Ed è così che gli scivoli diventano 50 e o la mamma rinuncia alla spesa ordinando una pizza per la sera, o si trova a trascinarlo via ad un certo punto tra urla e calci (frustrazione).
Pensiamo al primo NO: che valore gli abbiamo dato? Il bambino se lo ricorda che la prima risposta era negativa o è talmente abituato a contrattare e vincere tanto da non dargli peso? E la credibilità e l’autorevolezza della mamma, che fine ha fatto? E’ chiaro che poi ci troviamo a gestire situazioni imbarazzanti semplicemente perché il bambino non ricorda il motivo per cui viene trascinato via dopo i suoi 50 scivoli.
Come arginiamo?
1) La prima cosa è sempre anticiparlo se abbiamo già chiara la situazione:”oggi quando vengo a prenderti a scuola niente giardinetti perché devi accompagnarmi a fare la spesa”…e intanto l’informazione è stata data, il bambino fingerà di non ascoltare ma avrà tempo di metabolizzare.
2) quando lo andiamo a prendere chiederà di fermarsi ai giardini ma gli ricorderemo che era stato informato al mattino e che quindi si va subito a comprare. Probabilmente, soprattutto se non sono abituati, partirà la classica sfuriata di rabbia.
3) non sminuite mai le emozioni dei bambini: lui è veramente arrabbiato, è inutile dirgli che non è il caso di fare queste scene per una cosa così futile, scherzarci sopra, deriderlo,… Piuttosto dimostrate che capite cosa sta provando “Lo so che questa cosa ti fa arrabbiare e lo vedo, ma vedrai che passerà, vieni andiamo.”
Ricordiamoci sempre che i bambini provano gli stessi sentimenti nostri anche se non sanno distinguerli e hanno reazioni simili; tocca a noi riconoscerle e dargli un nome in modo che il piccolo sappia cosa sta provando e piano piano impari a gestirselo da solo.
Lo scopo finale è insegnare al piccolo a reagire positivamente al NO senza apparire rabbioso e frustrato ma fidarsi del genitore, che se utilizza quella parola allora un motivo c’è, anche se lui non lo capisce ancora.
- Ricordiamoci che siamo noi i genitori, diamo regole e il nostro compito è crescere una persona serena ed equilibrata; un modo per farlo è proprio imparare a dire qualche NO senza paura ricordandoci che lo facciamo per il suo bene e che è meglio riceverlo le prime volte da un genitore che da persone sconosciute e poi diventare una persona frustrata e incapace di affrontare i problemi della vita.