Figli maschi

Lo confesso: ho sempre desiderato avere figli maschi… Pietro (il primo) era nel mio immaginario OBBLIGATORIAMENTE MASCHIO e già portava quel nome ancor prima di essere concepito. Per il secondo facevo un po’ la sceneggiata “si mi piacerebbe la coppia, una bella femminuccia”… ma “per fortuna” è nato Gioele. Ovviamente lungi da me considerare con superficialità il fatto che l’importante è che stiano bene e poi il resto sono tutti particolari di poco conto… ma una volta appurato il non banale primo aspetto ho sempre desiderato sentirmi dire “e’ un maschietto” ….

Sarà che sono la mediana tra due fratelli maschi e li ho sempre segretamente “invidiati”… tutto era più facile per loro a partire dal più rappresentativo degli aspetti pratici: fare la pipì in piedi. L’ho sempre reputata una comodità ingiustamente riservata all’altro sesso…vaglielo a spiegare a una bambina che i loro fratelli potevano facilmente e discretamente svuotare le loro vesciche, mentre io ero costretta a cercare il posto giusto. E poi crescendo la depilazione, il ciclo, con la sua ahimè mia consueta cefalea, etc etc…

Tutte “questioni” che un maschio neanche deve farsi venire in mente… e se un tempo il servizio militare obbligatorio tendeva a compensare in parte tutte le nostre “menate” ora l’ingiustizia è ormai palese.

E non venitemi a raccontare che ormai le donne sono emancipate, perché il femminismo non fa per me e basta. Adoro i maschi, il loro modo di pensare così diverso dal mio, così semplice e logico (io e la logica abitiamo in pianeti lontanissimi), quella loro qualità assoluta di non dar peso al superfluo, alle parole di troppo (io logorroica fino al midollo, parlare e parlare il mio bisogno primario) e quella loro naturale propensione a pensare “e che mai sarà?” … loro non sono addirittura capaci a “mettere il muso” … e vivono bene così! È inutile precisare che non tutti gli uomini sono uguali… i “miei”uomini sia quelli originari, mio padre e i miei due fratelli, sia quello acquisito (il mio pazientissimo marito) , sia quelli creati (i miei due bimbi) sono cosi! Tutti ovviamente diversi tra di loro, a volte opposti (come ho già detto pietro e gioele sono cosi antitetici che a volte dubito che abbiano gli stessi geni di provenienza), ma le caratteristiche di vivere la vita all’acqua di rose senza troppe seghe mentali (per usare un francesismo) sono in dotazione a tutti gli uomini che sento “miei”… e allora erroneamente generalizzo, ma l’idea che di base, già proprio di partenza, senza “meriti” i maschi abbiano vita più facile mi ha sempre fatto desiderare di avere figli maschi. Per loro, perché potessero avere quell’approccio più tranquillo alla vita. E forse egoisticamente perché mi sembrano più facili da gestire… litigano, si lanciano la roba, si azzuffano ma poi dopo un nanosecondo neanche se lo ricordano e giocano di nuovo insieme senza musi… si resettano seduta stante.

E poi fanno la lotta e la vogliono fare anche con te, ti saltano in testa appena ti siedi sul divano e non importa se sei appena stata dal parrucchiere, ribaltano la camera in tempo zero senza mettere a posto una virgola, smontano le cose perché vogliono vedere cosa c’è dentro, tanto poi le stesse cose si risistemano da sole è risaputo…Che adorabili vero?!? E poi parliamo dei giochi da femmina. I pentolini. Quelli si mi sono sempre piaciuti un sacco e giocare a fare il banco del mercato. Ma ormai sono più fighi gli chef uomini perché tutte le donne devono cucinare, ma gli uomini che lo fanno per scelta lo fanno meglio di loro. Cosi dicono. Io di chef non ne conosco. Vogliamo accennare alle bambole? Sempre odiate, l’ho sempre trovate inquietanti e noiose.

Poi un giorno ormai piu di 6 anni fa me ne hanno dato in braccio uno di bambolotto e sapeva muoversi e piangere senza strani marchingegni interni. Era profumato e morbidissimo. E in quell’istante il cuore mi è esploso. Allora sapete che vi dico? Che l’unico grande rammarico quando guardo i miei figli maschi è pensare che non potranno mai provare quell’esplosione d’amore che prova una mamma. La proveranno, mi auguro per loro, da papà.. ma è tutta un’altra storia.

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